TRANSIZIONE ECOLOGIGA

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Dal giorno in cui sono iniziati i colloqui per la formazione del governo del Prof. Mario Draghi abbiamo sentito parlare a più riprese della TRANSIZIONE ECOLOGICA. Quindi, mi sono chiesto, cosa racchiudesse questo termine ed ho riassunto di seguito le poche notizie recuperate dalle interviste del neo Ministro Cingolani. Una premessa necessaria per chiarire gli ambiti in cui si muove l’attività del Dicastero è che il nome di Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare è stato modificato in Ministero della Transizione Ecologica. A questo Ministero sono state trasferite anche le competenze e le risorse economiche in materia di sviluppo energetico in precedenza detenute dal Ministero dello Sviluppo Economico.

In un  tempo precedente alla nomina di Ministro, Cingolani si è posto più volte il tema di affrontare la minaccia esistenziale del cambiamento climatico. La sua visione valuta in una posizione centrale sul tema “- le città – poiché oggi più della metà della popolazione mondiale vive nelle città, gli agglomerati urbani diventano motore fondamentale verso un futuro sostenibile, resiliente, prospero e climaticamente neutro. 

Quindi secondo il Ministro ” le città: attraggono talenti ed investimenti e la concentrazione di persone favorisce una rapida diffusione della conoscenza ed un più alto tasso di innovazione stimolando lo sviluppo di infrastrutture intelligenti e digitali ” E’ quindi l’urbanizzazione delle città che secondo il Ministro ” funzionerà da stimolo per ricchezza e conoscenza attraverso un modello di sviluppo che applicato nel lungo periodo garantisca un minore impatto sul pianeta. Ma se il processo viene gestito in modo non regolamentato e rapido potrà essere catalizzatore di un forte degrado ambientale e sociale”. Prosegue nelle sue riflessione Cingolani ” il processo tecnologico è sempre determinato dalla necessità di affrontare alcuni problemi specifici, ma questo a lungo ne genera di nuovi ” e cosi via. ” Per questo è necessario sviluppare una capacità di prevenzione basata su una visione di sostenibilità a lungo termine.”.

Questo concetto pone un tema di visione strategica che ad oggi non è mai stato introdotto con evidenza in uno scenario  governativo. Nel prossimo G20 a Presidenza italiana ” il nostro programma si incentrerà sul ruolo delle città come laboratori strategici per la crescita sostenibile, combinando transizione energetica ed azioni climatiche verso lo scenario ad emissioni zero – come? – con una maggiore efficienza attraverso retrofitting e progetti di energia rinnovabile con accumulo in batterie di piccola scala, mobilità sostenibile a livello pubblico e privato, tecnologie energetiche digitali”. ”

Le città saranno un terreno fertile per soluzioni che abbiano a base la natura, promuovendo la gestione del rischio e la resilienza che riduce oggi l’impronta ecologica dei residenti e forniranno di contro benefici per la loro qualità di vita”.

 Mauro Santoni

vice presidente M.I.S.T.A 

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